Cosa scrivere , cosa descrivere o cosa " confessare", e come definirmi !? Non sono molto brava in questo. Anche perché penso che nel profondo di ognuno di noi c'e' un' intelligenza immensa che crea ogni istante questo nostro corpo..
Da qui occorre partire, e capire che, mentre mi definisco, mentre mi dico come devo essere ed ho la certezza delle mie caratteristiche, io disturbo questa intelligenza. Per di più quello che conosciamo di noi e' solo l'apparenza, la superficie è quasi sempre inondata di pensieri degli altri, dal costume, dal codice morale dell'epoca, dal senso comune.
Sotto quest'apparenza c'è qualcosa che ci chiama, a volte questa voce si materializza in un incontro che ci cambia le regole che ci eravamo imposti per anni...
Penso, che nei nostri comportamenti più strani ci sia una voce che ci chiama. che non vuole che stiamo seduti al nostro posto, che ci detesta come persone "regolari o normali". Questa voce ci chiede di navigare nella vita, non ama che stiamo nel porto sicuro delle abitudini, dove vivono i luoghi comuni di tutti gli altri e dove magari ci piacerebbe soggiornare. Alcuni di noi vengono trascinati a nuove esperienze, a nuove vite da una forza interiore che ci costringe a recitare personaggi che mai sospeteremmo di essere, e che quasi sempre il senso comune vorrebbe eliminare.In ogni attimo il nostro talento può esprimersi.Sono proprie le "azioni minime" che cambiano la nostra vita. C'e' soltanto da essere immersi in quello che si sta facendo, e poi sarà quel che sarà.
Non sono me stessa quando penso, rifletto, rimugino, quando decido se la mia vita è giusta o sbagliata, e neppure quando cerco di fare entrare questo mondo nei miei schemi, nelle mie convinzioni, nelle mie teorie. Nelle azioni minime, nell'effimero, nel banale, se siamo concentrati, attenti, persi, incantati, siamo nella trama luminosa dell'universo. A chi fa così, il Sè regala salute, gioia, talento e, ancor di più, la realizzazione del proprio futuro. Essere li, nelle cose che facciamo, è la vera, la sola meditazione...e se arriva un pensiero? non lo giudico, lo accetto, lo lascio venire, lo osservo.Ne divento consapevole.
Molti pensano che i successi, le fortune della vita, arrivino dalla tenacia, dalla forza del carattere. Niente di più falso.Credo che ci giungano dal fatto che ci facciamo da parte, che lasciamo fare a ciò che è dentro di noi.
Questo vale anche per i nostri disagi.Arrivano perché esprimono un'energia che vuole venire alla luce, vogliono portarci verso la nostra vera natura, verso ciò che ognuno di noi sa fare in quel modo.
Ci sbagliamo su noi stessi perché siamo infarciti di modelli, perché vogliamo assomigliare a qualcuno che abbiamo in testa, perché facciamo sforzi e perché non abbiamo pazienza di aspettare che arrivi il nostro giorno.
Per questo, quando nella vita di tutti i giorni ci sentiamo sconfitti, oppure crediamo di non essere adatti al lavoro che stiamo facendo, dobbiamo imparare a fare tacere i nostri giudizi, a non prendere decisioni.
Se per quello che stiamo facendo ci viene semplice e naturale, anche se l'esterno non ci approva, dobbiamo imparare a non dire niente, ad accettarci così come siamo.
Allora non ci sarà più alcun contrasto nella nostra interiorità, diventeremo fluidi e il nostro Sè ci condurra' alla nostra meta.