Mi piace definirmi una donna libera, almeno intellettualmente. Diciamo poco adattabile alla conformità. Creo la mia, ogni giorno, mi piace così.
Ho 41 anni, due lauree, un master, parlo 3 lingue, lavoro in una multinazionale e nel tempo libero mi esprimo, e lo faccio nel modo che mi assomiglia di più.
Mi travesto, mi trasformo, gioco, divento mille altre donne e faccio sesso, se il gioco si fa intrigante.
Non capita sempre, ma quando succede è come un'esplosione nucleare, perché l'atmosfera si è scaldata così tanto da rendere le fantasie quasi tangibili, così vive di dettagli che viene voglia di tradurle in realtà, di toccarle.
Qualche volta quella fantasia (non la mia, che va ben oltre i confini un po' piatti e limitati della stragrande maggioranza delle persone, non me ne vogliate) ha superato la realtà e così mi è capitato di fare sesso in ufficio, con colleghi che hanno perso la testa per me e avrebbero fatto di tutto per scoparmi.
Li ho messi alla prova e qualcuno ha superato il test: loro non sanno essere fottuta sulla scrivania o sul divano della sala riunioni era solo la scena iniziale, ma che la mia mente va molto oltre. Non tutti però il gioco lo reggono a lungo...
Adoro essere guardata, sono la partner ideale per i giochi di ruolo, mi sento particolarmente a mio agio con outfit fetish, strettissimi, in latex nero, con tacchi altissimi, autoreggenti.
Adoro usare gli uomini per godere, posso avere diversi orgasmi in una sola scopata, se mi ecciti anche con la fantasia, non solo con il corpo.
Ho una fighetta stretta e molto, molto bagnata...E il mio sapore crea dipendenza...
Una gang bang con uomini che fanno la fila per scoparmi.
"It's alla bout sex, except sex: sex is about power", disse il protagonista di una delle mie serie tv preferite...
Perché non sono la classica bambola gonfiabile e ho una bocca capace di fare e raccontare le cose peggiori...o le migliori?
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